Su richiesta della Commissione Europea l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha valutato i rischi che determinate sostanze contenenti Cr(VI) presentano per i lavoratori e i consumatori nonché gli impatti socioeconomici di potenziali restrizioni.
L’ECHA ha concluso che una restrizione a livello unionale è giustificata poiché:
- le sostanze a base di Cr(VI) sono tra i più potenti cancerogeni sul luogo di lavoro e rappresentano un grave rischio per la salute dei lavoratori, e
- tali sostanze, rilasciate nell’ambiente, presentano un rischio di tumori polmonari e intestinali anche per le persone che vivono in prossimità dei siti industriali.
Tale restrizione potrebbe sostituire gli attuali requisiti di autorizzazione previsti dal regolamento REACH, garantendo che i rischi associati alle sostanze contenenti Cr(VI) siano efficacemente controllati una volta che non saranno più soggette ad autorizzazione. Approfondisci qui.